Dato l’interesse riscontrato per i cappelli in alluminio islandesi, per istruire persone che sono a digiuno e fare informazione chiara su questo argomento, abbiamo di fare una guida alla costruzione di un elmetto in alluminio.
A questo punto starete pensando “non c’è mica bisogno di una guica”, invece ci sono alcuni dovuti accorgimenti da seguire per fare sì che il cappello di alluminio abbia un effetto positivo.
In ultimo, prima di procedere con la guida vi linko un articolo che parla della storia dei cappelli di stagnola.
Ora siamo pronti per iniziare, i materiali di cui abbiamo bisogno sono:
A questo punto starete pensando “non c’è mica bisogno di una guica”, invece ci sono alcuni dovuti accorgimenti da seguire per fare sì che il cappello di alluminio abbia un effetto positivo.
In ultimo, prima di procedere con la guida vi linko un articolo che parla della storia dei cappelli di stagnola.
Ora siamo pronti per iniziare, i materiali di cui abbiamo bisogno sono:
- Un rotolo di carta stagnola (assicuratevi che sia semplice stagnola e non qualche strana variante contenente plastiche o altri metalli diversi dall’alluminio).
- Nastro adesivo trasparente o in alluminio (da preferire).
- Un vaporizzatore.
- Un pò di aceto di mele.
Iniziamo tagliando un foglio di stagnola della lunghezza di un metro e mezzo, ripieghiamolo poi su ste stesso stando attenti a lasciare la parte più lucida all’esterno.
Prendiamo la stagnola ripiegata su se stessa e teniamola ferma con una mano all’altezza della tempia mentre con l’altra mano la facciamo passate attorno a tutta la testa. A questo punto tenendo sempre la stagnola ferma attorno alla testa con una mano, arrotoliamo la parte che sporge in alto come se fosse l’incarto di una caramella, ottenendo il risultato mostrato nella foto qui sotto.
Togliete il cappello dalla testa e accartocciate la parte di stagnola arrotolata che sporge sopra la testa.
Ora potete scegliere se lasciare la specie di “antenna” formatasi per usarla come manico, evitando così di sformare il cappello quando lo togliete o indossate, oppure tagliarla se avete bisogno di un elmetto da indossare sotto ad un normale cappello.
Rifinite il bordo del cappello in alluminio col nastro adesivo in modo da renderlo meno fragile, e se si tratta di nastro adesivo in plastica fate in modo di usarne il meno possibile.
Mettete un pò di aceto di mele nel vaporizzatore e da una media distanza spruzzatelo sulla parte esterna del cappello.
Appena l’aceto si è asciugato il cappello è pronto per l’uso.
Ora potete scegliere se lasciare la specie di “antenna” formatasi per usarla come manico, evitando così di sformare il cappello quando lo togliete o indossate, oppure tagliarla se avete bisogno di un elmetto da indossare sotto ad un normale cappello.
Rifinite il bordo del cappello in alluminio col nastro adesivo in modo da renderlo meno fragile, e se si tratta di nastro adesivo in plastica fate in modo di usarne il meno possibile.
Mettete un pò di aceto di mele nel vaporizzatore e da una media distanza spruzzatelo sulla parte esterna del cappello.
Appena l’aceto si è asciugato il cappello è pronto per l’uso.
Questa guida vi ha mostrato il metodo che secondo noi è più semplice per realizzare un cappello di carta argentata, ma ne esistono diversi, quindi se non siete soddisfatti da questo siate liberi di sperimentarne di vostri.
Avvertenze
In alcuni casi dopo aver indossato il cappello le prime volte potreste avvertire mal di testa, soprattutto se si vive in una zona con forte esposizione ad onde nocive. Questo fenomeno accate perché il nostro cervello dopo costante esposizione alle onde vi si abitua e quando ne viene privato di colpo reagisce in questo modo. Questo effetto collaterale dovrebbe svanire dopo il primo o il secondo uso prolungato del cappello (1-2 ore minimo) lasciando spazio a tutti gli effetti benefici.