Manipolazione mentale una vittima italiana parla delle ingiustizie che subisce
Buongiorno, mi chiamo Giampiero e vivo a Torino. Vorrei segnalare un caso di malasanità molto grave che mi vede protagonista. Per farla molto breve (nel caso, sono a disposizione per qualunque domanda e approfondimento), nel 2004 la mia famiglia è riuscita, con affermazioni non vere e mai verificate dai medici, a farmi avere una diagnosi di disturbi paranoidi e numerosi t.s.o. del tutto immotivati e illegali (le ultime volte sono stato preso nel sonno), nel reparto psichiatrico dell’ospedale Giovanni Bosco di Torino, già teatro in passato di altri gravi eventi ai danni di altri pazienti. La mia salute psichica e fisica è stata irrimediabilmente danneggiata dai loro farmaci, a cui io sono sempre e irriducibilmente stato contrario, datimi sotto coercizione fisica o tramite violenze psicologiche (ho anche diverse registrazioni a riguardo). Non riesco più a lavorare, qualunque cosa faccia mi stanco subito. Sono stato sequestrato in diverse comunità psichiatriche, senza che fossi tenuto a starci legalmente. Ho tentato di fare qualcosa contro questi medici, ma sono super protetti da legge e polizia; anche nel caso si riesca ad arrivare al processo, disponendo di capitali ingenti per le spese legali, solitamente non si riesce ad andare oltre la sentenza civile, come nel caso del suicidio di “Maria”, giovane donna dimessa nel 1994 dal reparto psichiatrico dell’ospedale Martini, e suicidatasi due giorni dopo a causa del Serenase somministrato in alti dosaggi. Da più di un anno sono anche oggetto di un processo penale, di cui è stata fatta una sola udienza a novembre del 2012, a seguito di nuove calunnie della mia famiglia, e senza ancora che sia stato provato colpevole o innocente mi è stato interdetto l’acceso a casa. Ora dormo in un dormitorio psichiatrico poche ore a notte (sono continuamente tartassato e vessato,anche con stalking di vario tipo,per quanto possa sembrare strano…) non riuscendo a permettermi altro, sopravvivo psicologicamente grazie all’aiuto di amici (forse l’unica cosa che mi rimane, che possono provare che la diagnosi è totalmente infondata, io ho sempre avuto una normale vita sociale, sono aperto e comunicativo con tutti, e in tutta la mia vita non ho mai messo le mani addosso a nessuno,non voglio farmi il santino ma non so cosa fare…); vorrei recuperare un po’ di pace e tranquillità. Grazie a tutti per l’attenzione e la pazienza.
FONTE - www.reset-italia.net